• L'acustica dei delfini

    Il senso principale nei delfini è l’udito e la più importante forma di comunicazione è quella sonora. Inaspettatamente, il repertorio acustico dei tursiopi è ancora in parte sconosciuto, probabilmente a causa delle limitazioni legate alle attrezzature disponibili, alle difficoltà di lavorare in ambiente marino e di adottare un sistema di classificazione oggettivo. Tradizionalmente, i segnali acustici del tursiope sono suddivisi in tre categorie: i) fischi (suoni a modulazione di frequenza); ii) click (suoni impulsivi a larga banda); iii) burst pulsed sound (brevi suoni a impulsi con un’energia inferiore a 5 kHz).

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  • I delfini e il rumore sottomarino

    Dall’avvento dell’industrializzazione su larga scala, l’ambiente marino è sempre più perturbato dal rumore di origine antropica. Trasporti navali, traffico nautico, costruzioni offshore, prospezioni petrolifere e operazioni sonar contribuiscono a deteriorare il paesaggio sonoro dell’oceano e inducono risposte comportamentali e fisiologiche su popolazioni e comunità marine.

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  • Conservazione dei Tursiopi

    Il tursiope è uno dei Cetacei che viene maggiormente a contatto con le attività umane, entrando spesso in competizione con le attività di pesca o trovandosi esposto al turismo nautico. Questa specie ha un comportamento “plastico”, poiché è capace di adottare diverse strategie comportamentali a seconde dei contesti geografici ed ecologici in cui si trova. Pur essendo tra le specie di Delfinidae più studiate, molti aspetti della sua ecologia sono ancora ignoti e spesso l’impatto delle attività umane sulle sub-popolazioni di piccole dimensioni, quelle maggiormente vulnerabili, è completamente sconosciuto.

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  • Soundscape ecology: lo studio dei paesaggi sonori sottomarini

    Nell'ambiente marino, il paesaggio sonoro fornisce una serie di informazioni che possono influenzare molti aspetti del comportamento degli organismi marini (dagli invertebrati ai mammiferi), tra cui accoppiamento, alimentazione, distribuzione, rilevamento di predatori o prede, orientamento, difesa del territorio. Nonostante le acque costiere siano le aree maggiormente soggette alle attività umane e al rumore da esse prodotto, ci sono relativamente pochi studi che hanno caratterizzato l'ambiente acustico costiero Mediterraneo.

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  • Ecologia comportamentale

    L'obiettivo dell'Ecologia Comportamentale è cercare di comprendere come il comportamento di un animale si adatti all'ambiente in cui vive, sia quello fisico che quello sociale (competitori, predatori e parassiti). Attraverso la selezione naturale nel corso delle generazioni, gli organismi si adattano al loro ambiente. Gli individui che vengono selezionati, naturalmente, saranno quelli in grado di trovare cibo e compagni, evitare i predatori e così via. Se l'ambiente cambia, allora l'adattamento alle nuove condizioni portano a un maggiore successo riproduttivo e quindi la selezione naturale può portare a cambiamenti evolutivi.

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  • Dolphin Watching: benefici e rischi

    Negli ultimi decenni, il turismo basato sul dolphin watching e il whale watching è rapidamente diventato molto popolare negli oceani di tutto il mondo (Hoyt, 2001), compreso il Mar Mediterraneo. Nonostante siano state svolte molte ricerche per determinare il beneficio economico del whale watching, sono pochissimi gli studi rivolti alla valutazione dell’impatto a breve o a lungo termine sulle specie bersaglio nel Mediterraneo e della dimensione umana di questo tipo di turismo.

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